Le Camere di Sicurezza delle Stazioni di Polizia, dove si sta chiusi 24 ore su 24 e dove anche lavarsi è impossibile. (fonte: Radiocarcere)

Al link seguente (del programma radiocarcere di radioradicale)

Viene descritta l’esperienza di tale Angela, fermata (non si specifica con quali accuse) e tenuta 2 giorni in questa camera di sicurezza in attesa del processo per direttissima, che la vedrà assolta.
Le camere di sicurezza sono celle all’interno delle stazioni di polizia in cui la persona arrestata può stare al massimo 48 ore in attesa del processo per direttissima. Esistono per evitare le cosiddette “porte girevoli” nelle carceri, cioè persone che entrano ed escono dopo 2 giorni in seguito al processo per direttissima (anche in caso di condanna, dato che non è definitiva e spesso sono reati minori, in molti casi vengono dati i domiciliari o l’obbligo di firma).

Il racconto è agghiacciante, un water a vista ed un lavandino, una branda per terra con 2 lenzuola, zero climatizzazione, merda secca in giro che non puzza perchè si è seccata, impossibilità di lavarsi. Sembrano insomma fatte apposta a scopo intimidatorio per l’arrestato. Addirittura peggio delle carceri.

Buon ascolto.

https://www.radioradicale.it/scheda/701045/radio-carcere-le-camere-di-sicurezza-delle-stazioni-di-polizia-dove-si-sta-chiusi-24

Adepti – Entrare e uscire da una setta – Artetv commenti

Interessante documentario sulle “sette” su Artetv, in francese con sottotitoli ITA.

Un’ora scarsa in cui vengono esaminati 3 macro-casi, tutti con strascichi legali.

1. Testimone di Geova, nella “setta” dalla nascita, mai convinto del tutto, se ne allontana in età adulta grazie a degli amici “non testimoni” conosciuti in età post-adolescenziale. I genitori lo sfanculano perchè “apostata”, scrive libri su di loro, i testimoni gli fanno causa ma perdono perchè tipo vanno in tribunale con la bibbia per convincere i giudici.

2. Un paio di ex membri della cosiddetta “Université de la nature et de l’écologie de la relation”, fra cui l’amante (e coimputata, poi assolta) del guru Gabriel Loison. Un gruppo le cui attività erano di “formazione fisica e spirituale”, incluse iniziazioni con rapporti sessuali anche “estremi” per tipo “ripulire e migliorare sè stessi / salvare il mondo ecc”. Ovviamente tutto a spese degli adepti, che pagavano quote. Ad incastrarlo in modo irreparabile pare sia stato il coinvolgimento di una 15enne in queste “iniziazioni sessuali”, figlia di altri aderenti ma che pare non abbia gradito. Probabilmente senza questo episodio non se ne sarebbe saputo nulla, invece il tizio si è preso 15 anni di condanna non solo per abusi sessuali e “abus de faiblesse”, capo d’accusa che dovrebbe essere tipo “abuso di debolezza / credulità, inganno emotivo ecc”. Col guru condannato a 15 anni e comunque detenuto in via preventiva da diversi anni si può dire che questo gruppo sia finito “per via giudiziaria”.

3. Un paio di ex membri dei Guerriers de Lumiere, gruppo con a capo Elysée Ade, caso analogo al punto 2 solo che non essendoci di mezzo atti sessuali con minorenni la condanna è stata a 3 anni fra condizionale e libertà vigilata per “abus de faiblesse”, non esecutiva perchè il tizio ha fatto appello, e le accuse di violenza sessuale sono state rigettate al momento. Il gruppo è quindi ancora attivo. A quanto dicono i 2 ex membri, usciti perchè non più convinti di alcune cose (e dei 50 euro a settimana da sganciare per essere parte del gruppo), il capo aveva 10/15 donne fra gli adepti che tipo dovevano scoparlo a turno o cose così perchè “l’orgasmo salva il mondo” o cose così, ma dal momento che erano adulte e consenzienti (e non l’hanno denunciato) da quel punto di vista tutto ok.

Alcuni commenti personali.

Mi sono fatto l’idea che queste 3 “sette” siano state degli schemi Ponzi, dove i capi prendono i soldi di chi è più in basso per farsi il reddito (e/o scopare tipe nei casi 2 e 3) dando in cambio belle parole, attività varie anche interessanti (la 3. faceva sessioni di kung fu fisse per tutti ad esempio) e la tenuta di un “gruppo unito”.

La più strutturata delle 3 è la prima, dato che esistono da fine ‘1800 e hanno diverse generazioni di adepti educati al culto fin da bambini, oltre ad attività / proprietà varie.

Tutte e 3 comunque hanno / hanno avuto il merito di aver dato agli aderenti visioni alternative (per quanto strambe) del mondo rispetto a quanto il mainstream dà.

Poi sì, i soldi da sganciare fissi, la manipolazione mentale e/o sessuale, quelle cose non sono approvabili in nessun caso, specie quando coinvolgono minorenni, ma non è niente di peggio di quanto accade comunemente nel mondo “normale” in molti ambiti al di fuori delle “sette”, a cui, manipolazione o meno, aderire o recedere resta un atto volontario.

Poi i protagonisti si concentrano sul fatto che uscire da una setta dopo che ti sei isolato dal mondo non è facile perchè per forza di cose quelli che erano gli “unici amici” ti si rivoltano contro ecc ma la stessa cosa in piccolo può valere se si rompe una relazione, o se si esce da un circuito politico o subculturale (es. bikers, che so), se lasci una compagnia di amici per dissidi, se lasci un posto di lavoro ecc. O anche banalmente quando rigetti i principi “mainstream” a cui sei stato educato nella scuola pubblica e/o a catechismo / in famiglia per avvicinarti a circuiti radicali per forza di cose perdi o raffreddi amicizie. E’ la normalità della vita, “tutto è setta” e bisogna scegliere dove stare ed in un certo senso “tutto è un Ponzi” e bisogna scegliere dove, quando, quanto, come entrare / uscire.

Al di là della poca limpidezza dei vertici di questi 3 gruppi, in particolare del caso di abusi sessuali su minore, le autorità francesi e non solo (hanno un “nucleo anti sette” ma non credo siano le uniche) tenderanno a definire “setta” qualunque cosa porti “fuori dal mainstream” un certo numero di persone mettendosi in concorrenza con la setta principale ( la loro, il sistema pubblico occidentale) e con le altre sette “tollerate” (es. la chiesa cattolica, o le logge massoniche, o cose così).

Un gruppo politico o religioso o spirituale radicale potrebbe essere definita “setta” anche in assenza di fatti evidenti come violenze sessuali. Il concetto di “manipolazione mentale e/o sessuale” è molto ambiguo, è presente ovunque nella vita di tutti i giorni anche in forma “soft” (banalmente, nelle relazioni di ogni tipo e da entrambe le parti, e quella mentale praticamente ovunque, dal posto di lavoro ai giri di amicizie). Il cosiddetto “apostata che torna nel mainstream” potrebbe diventare l’accusatore perfetto, il “pentito” per mettere nella merda persone che semplicemente volevano farsi i fatti propri insieme a chi condivide la loro visione del mondo.

Quindi questo documentario, che vorrebbe essere di denuncia “alle sette” è interessante anche per queste valutazioni che si guarda bene dal fare. Poi certo, gli abusi sessuali, specie se su minore, sono un abominio e siamo tutti d’accordo, ma sono abomini purtroppo presenti in molti contesti e non solo (nè prevalentemente) nelle cosiddette “sette non tollerate”.

https://www.arte.tv/it/videos/110231-000-A/adepti/

Stato di Emergenza per Guerra, Coscrizione Obbligatoria ed Eserciti Privati

Fra il 2020 ed il 2022 la repubblica italiana, e più in generale quasi tutto il mondo occidentale, ha subito restrizioni alle libertà individuali inimmaginabili fino a pochi mesi prima, perchè “c’era l’emergenza covid”.
Divieto di uscire di casa, obbligo di mascherina, divieto di stare a meno di un metro di distanza dagli altri, coprifuoco, obblighi o ricatti vaccinali e tante altre cose che ricordiamo bene.

Ora che c’è la guerra in Ucraina da Febbraio 2022 e che non sembra giungere ad una fine è probabile che la stessa retorica emergenziale possa essere rispolverata in qualche salsa. In Ucraina c’è la legge marziale e gli uomini fra i 18 e i 60 anni di età hanno il divieto di uscire dai confini ucraini perchè, che lo vogliano o no, devono combattere. nella Federazione Russa non si è arrivati a tanto (anche perchè per il governo ufficialmente non è una guerra ma una sorta di “operazione speciale”) ma si è arrivati ad una mobilitazione parziale di soggetti che hanno prestato servizio militare ma che non svolgevano attualmente questa professione per aumentare le fila dei combattenti. Le frange più guerrafondaie chiedono una mobilitazione generale per avere più persone arruolate e vincere prima la guerra / operazione speciale che dir si voglia.

Qui in repubblica italiana siamo lontani anche solo dal pensare ad una cosa simile ma in astratto, se i toni mediatici dovessero farsi più pesanti, qualcosa di analogo non è da escludere, che governi la destra o la sinistra. Entrambi gli schieramenti sono concordi sulla parte da sostenere. La destra potrebbe spingere ad arruolare usando la retorica “difendere la patria / l’interesse nazionale” e cose così. La sinistra potrebbe spingere ad arruolare usando la retorica “difendere i valori occidentali” e cose così.

Del resto essere in una democrazia e non in un’autocrazia o in una dittatura non protegge dai rischi di compressione delle libertà individuali. L’unico leader politico a sequestrare per legge l’oro a tutti i cittadini indiscriminatamente è stato Roosvelt, presidente USA, nel 1933. All’epoca della Seconda Guerra Mondiale nelle democrazie occidentali coinvolte nel conflitto c’era la mobilitazione generale. In UK Churchill arrivò anche ai razionamenti di cibo, che rimasero in parte anche per molti anni dopo la fine della guerra. I cittadini giapponesi residenti in USA nel 1942 furono messi indiscriminatamente nel campo di concentramento di Manzanar (sempre Roosvelt presidente). All’epoca della guerra del Vietnam cittadini americani, che lo volessero o no, venivano mandati in Vietnam. Fino a pochi decenni fa nella repubblica italiana tutti i cittadini dovevano perdere un anno di vita “per lo stato” ed essere nonnizzati e schiavizzati in quello che chiamavano “servizio militare”.

Tornando alla situazione in Ucraina, senza entrare nel merito di motivazioni, torti o ragioni, Zelensky ha imposto la legge marziale e la mobilitazione generale, Putin no (o non ancora). Putin inoltre si avvale ufficialmente di una Compagnia Militare Privata, la Wagner, per condurre buona parte delle operazioni. Spesso il loro leader, Evgenij Prigožin, si è rivolto in modo sprezzante contro le istituzioni russe, criticando scelte militari e lamentandosi di non ricevere equipaggiamenti adeguati e di perdere uomini per questo, consapevole del peso che ha. Da quanto si legge nei vari report da siti di entrambi le parti, i soldati della Wagner sembrano più efficienti dei soldati dell’esercito regolare russo in quanto sono professionisti pagati per fare i militari in zone di guerra (operano o hanno operato anche in Medio Oriente ed in Africa) e per i loro comandanti non sono “carne da cannone sostituibile da altri arruolati / addestrati sommariamente” ma “risorse specializzate formate in anni di addestramento ed esperienza rimpiazzabili con maggiore difficoltà”.

Senza entrare nel merito di torti e ragioni in Ucraina, la sostituzione degli eserciti statali o sovrastatali con Compagnie Militari Private sarebbe auspicabile per varie ragioni.

In primis, farebbe in modo che chiunque abbia interesse a svolgere la professione di militare possa avere la formazione specifica necessaria senza passare dal lavaggio del cervello dello stato e giuramenti vari.

In secondo luogo, gli stati troverebbero più conveniente appoggiarsi a queste Compagnie Militari Private per evitare mobilitazioni generali o parziali nel caso le truppe statali regolari non bastassero.

In terzo luogo, se queste Compagnie Militari Private avessero successo (la Wagner di fatto ce l’ha) potrebbero attirare anche militari in uscita dalle truppe statali regolari. Se queste Compagnie Militari Private diventassero numerose ed efficienti in modo tale da poter far “concorrenza” allo stato di fatto verrebbe meno l’infausto monopolio dell’uso della forza da parte dello stato, che dovrebbe perlomeno “scendere a patti”.

In quarto luogo, queste Compagnie Militari Private, che agirebbero su commissione, magari esentate o “aggirando” le normative contro il mercenariato come fanno i vari “contractors” in giro per il mondo, non avendo il potere politico dovrebbero rispondere alle leggi del mercato e sostenersi non tramite tassazione ma tramite ingaggi, che siano in teatri di guerra o per semplici funzioni di controllo del territorio su commissione.

In quinto luogo, una diffusione massiva di queste Compagnie Militari Private ci farebbe tornare “al medioevo” ma in senso positivo, nel senso che le guerre, anche fra stati, potrebbero tornare ad essere materia “fra militari di professione” coinvolgendo i non-militari in modo molto minore di quanto li coinvolgono ora. Al russo di Mosca potrebbe non fregargliene niente di andare a morire per il Donbass e all’Ucraino di Kiev potrebbe non fregargliene niente in che stato deve stare la Crimea, o comunque fregargliene meno della sua casa bombardata.

Le Compagnie Militari Private, nel lungo termine, possono far tornare la guerra ad essere un qualcosa che non coinvolge tutte le popolazioni degli stati coinvolti nel conflitto. Per questo motivo gli stati faranno resistenze alla loro nascita. Anche la Wagner stessa, in un futuro più o meno lontano, potrebbe rivoltarsi contro lo stato russo qualora il quadro cambiazze

Rileggere Miglio: Regime Sanitario e Parassiti

“Il grado di civiltà politica di un paese dipende dal modo con cui si riesce a limitare la quantità e la presenza dei parassiti. I parassiti sono nella società così come sono sugli animali. Se i parassiti crescono al di là di un certo limite l’animale muore e muore una società. Il parassita è colui che non produce ricchezza ma vive consumando quella prodotta dagli altri. Centralismo e parassitismo sono due fenomeni strettamente collegati fra loro. Il Paese che siamo chiamati a cercar di cambiare è ammalato da un esercito di pidocchi”.(Gianfranco MIglio – 11 gennaio 1918 – 10 agosto 2001)

Senza parassiti, che siano autorità di stato, autorità di organismi internazionali o i cosiddetti “crony”, cioè grosse corporazioni private (aziende farmaceutiche, grandi gruppi digitali ecc) in combutta con le autorità pubbliche parassitarie che detengono il monopolio della forza, non ci sarebbe stata alcuna “pandemia” e, virus o non virus, non avremmo mai conosciuto abomini come lockdown e distanziamento sociale, non sapremmo cos’è un PCR Test e le mascherine le avremmo viste solo dal dentista o dal chirurgo.Il regime sanitario è opera di parassiti, parassiti che, se non è possibile eradicare a causa di mancati rapporti di forza, è bene che finiscano di fare il loro lavoro per poi morire insieme alla società che parassitano.

Se il prezzo da pagare per uccidere i parassiti è la morte contestuali delle democrazie occidentali, firmo subito. Per come sono ridotte, sarebbe semplice Eutanasia. E la loro morte, contestuale alla morte dei parassiti, sia il vero Grande Reset da cui i superstiti possano costruire qualcosa di migliore. Migliore dell’omonimo abominio partorito dalle menti del WEF.

L’Illuminismo Oscuro. Parte 2. Il corso della storia è lungo, ma tende all’apocalisse zombie. Nick Land.

Di seguito, in pdf ed in formato di testo, la seconda parte di “Illuminismo Oscuro” di Nick Land tradotta in italiano.
Buona lettura agli interessati.



L’Illuminismo Oscuro. Nick Land

Parte 2. Il corso della storia è lungo, ma tende all’apocalisse zombie.

https://www.thedarkenlightenment.com/the-dark-enlightenment-by-nick-land/#part2

David Graeber: Mi colpisce il fatto che se si vuole portare avanti questo fino alla sua logica conclusione, l’unico modo per avere una società veramente democratica dovrebbe includere l’abolizione del capitalismo in questo stato.

Marina Sitrin: Non possiamo avere insieme democrazia e capitalismo… La democrazia e il capitalismo insieme non funzionano.

Il problema con la storia è sempre lo stesso. Sembra sempre che sia finita. Ma non lo è mai.
(Mencius Moldbug)

Cercare su google “democrazia” e “libertà” insieme è molto illuminante, in un modo oscuro. Nel cyberspazio almeno è chiaro che solo una minoranza pensa che questi termini siano accoppiati positivamente. Se l’opinione deve essere giudicata nei termini del “ragno-google” e delle sue “prede digitali”, l’associazione di gran lunga più prevalente è disgiuntiva, o antagonista; essa attinge all’intuizione reazionaria che la democrazia rappresenti una minaccia letale per la libertà, quasi un qualcosa che assicuri il suo sradicamento finale. La democrazia sta alla libertà come Gargantua sta ad una torta. (“Di sicuro potete vedere che noi amiamo la libertà, fino al punto di brontolio intestinale e salivazione”)

Steve H. Hanke espone il caso in modo autorevole nel suo breve saggio “Sulla Democrazia Contro la Libertà (On Democracy Versus Liberty)”, incentrato sull’esperienza americana:

Molte persone, inclusi molti Americani, sarebbero sorpresi nell’apprendere che il termine “democrazia” non appare nella Dichiarazione di Indipendenza del 1776 o nella Costituzione degli USA (1789). Sarebbero anche scioccati nell’apprendere la ragione dell’assenza della parola democrazia nei documenti fondativi degli USA. Al contrario di quello che la propaganda ha portato la gente a credere, i Padri Fondatori degli USA erano scettici e preoccupati dalla democrazia. Erano consapevoli dei mali che porta una tirannia della maggioranza. Gli artefici della Costituzione hanno fatto di tutto per garantire che il governo federale non fosse basato sulla volontà della maggioranza e non fosse, quindi, democratico. E se gli artefici della Costituzione non abbracciavano la democrazia, a cosa aderivano?

Nessuno escluso, gli Artefici condividevano che lo scopo del governo era di assicurare ai cittadini la trilogia dei diritti di John Locke alla vita, alla libertà ed alla proprietà

Ed aggiunge:

La Costituzione è principalmente un documento strutturale e procedurale che specifica chi e come deve esercitare il potere. Viene posta grande importanza sulla separazione dei poterei e sui controlli reciproci ed equilibri nel sistema. Non era un costrutto Cartesiano o una formula che mirava all’ingegneria sociale, ma uno scudo per proteggere le persone dal governo. In breve, la costituzione era designata per governare il governo e non il popolo. La Carta dei Diritti istituisce i diritti del popolo contro le infrazioni dello Stato. L’unica cosa che i cittadini possono chiedere dallo stato, sotto la Carta dei Diritti, è un processo da parte di una giuria. Il resto dei diritti dei cittadini sono protezioni dallo Stato. Per circa un secolo dopo la ratifica della Costituzione la proprietà privata, i contratti ed il libero mercato nei confini degli USA erano sacri. L’ambito e l’ampiezza del governo sono rimasti molto limitati. Tutto questo era molto coerente con quello che era inteso come libertà.>>

Mentre lo spirito della reazione scava nel cervello con i suoi tentacoli di Sith, diventa difficile ricordare come la narrativa progressista classica (o non comunista) avrebbe potuto avere senso una volta. Cosa stavano pensando le persone? Cosa si aspettavano dallo stato che si stava rivelando come dotato di ampi poteri, populista e cannibale? La calamità finale non era proprio prevedibile? Come è mai stato possibile essere un Whig (progressista classico, ndt)?

La credibilità ideologica di una democratizzazione radicale non è assolutamente in questione. Come pensatori che vanno dal progressista cristiano Walter Russel Mead all’ateo reazionario Mencius Moldbug hanno spiegato in modo esaustivo, essa si conforma così bene all’entusiasmo religioso ultra protestante che il suo potere di animare lo spirito rivoluzionario non dovrebbe sorprendere nessuno. Dopo solo pochi anni di sfide all’establishment papale da parte di Martin Lutero i contadini insorti stavano mettendo in riga i loro nemici in tutta la Germania.

La credibilità empirica del progresso democratico lascia molto più perplessi, oltre ad essere anche decisamente complessa (che è come dire controversa o, più precisamente, da mettere in discussione basandosi sui dati ed argomentando rigorosamente). In parte, ciò è dovuto al fatto che la configurazione moderna della democrazia emerge nell’ambito di una tendenza modernista molto più ampia, i cui filoni tecno-scientifici, economici, sociali e politici sono oscuramente interconnessi, uniti da correlazioni fuorvianti e conseguenti false causalità. Se, come afferma Schumpeter, il capitalismo industriale tende a generare una cultura democratico-burocratica che si conclude con la stagnazione, potrebbe tuttavia sembrare che la democrazia sia “associata” al progresso materiale. È facile interpretare erroneamente un indicatore di ritardo (ndt, Lagging Indicator, indicatori macroeconomici che si muovono in ritardo rispetto al ciclo economico) come un fattore causale positivo, specialmente quando lo zelo ideologico presta la sua inclinazione al fraintendimento.

Allo stesso modo, poiché il cancro affligge solo gli esseri viventi, potrebbe – con apparente ragione – essere associato alla vitalità.

Robin Hanson nota (dolcemente):

Sì, molte tendenze sono state positive per un secolo o giù di lì, e sì, questo suggerisce che continueranno a crescere per un secolo o giù di lì. Ma no, questo non significa che gli studenti siano empiricamente o moralmente in errore nel pensare che sia una “fantasia utopica” il concetto di “porre fine alla povertà, alla malattia, alla tirannia e alla guerra” sostenendo un movimento politico esistente oggi. Perché? Perché le recenti tendenze positive in queste aree non hanno un forte rapporto di causa effetto con tali movimenti politici! Sono stati principalmente causati dal nostro arricchimento in seguito alla rivoluzione industriale, un evento che i movimenti politici tendevano mediamente, semmai, a cercare di frenare.

La semplice cronologia storica suggerisce che l’industrializzazione sostiene la progressiva democratizzazione piuttosto che derivare da essa. Questa osservazione ha persino dato origine ad una scuola di pensiero di tendenze sociali pop ampiamente accettata secondo la quale la “maturazione” delle società in una direzione democratica è determinata dalle soglie di ricchezza, o dalla formazione di una classe media. La stretta correlazione logica di tali idee, ovvero che la democrazia è sostanzialmente non produttiva in relazione al progresso materiale, è di solito sottovalutata. La democrazia consuma il progresso. Quando percepito dalla prospettiva dell’Illuminismo oscuro, la modalità di analisi appropriata per studiare il fenomeno democratico è la parassitologia generale.

Le risposte quasi-libertarie a questa narrativa accettano implicitamente questa visione. Data una popolazione profondamente infettata dal virus zombie e che barcolla verso un collasso sociale cannibale, l’opzione migliore è la quarantena. Non è l’isolamento comunicativo ad essere essenziale, bensì un funzionale distacco dalla solidarietà sociale che stringe i cicli di retroazione ed espone le persone con la massima intensità alle conseguenze delle sue azioni. La solidarietà sociale, all’opposto, è amica del parassita. Rimuovendo tutti i meccanismi di retroazione ad alta frequenza (come i segnali di mercato) e sostituendoli con lenti circuiti ad infrarossi che passano attraverso un forum centralizzato di “volontà generale”, una società radicalmente democratizzata isola il parassitismo al suo interno; trasforma i modelli di comportamento locali, terribilmente disfunzionali, intollerabili, correggendoli quindi con urgenza in patologie socio-politiche globali, intorpidite e croniche.

Se stacchi a morsi le parti del corpo degli altri potrebbe essere difficile trovare un lavoro: questo è il tipo di lezione che un ordine di laissez faire a retroazione stretta e ciberneticamente intenso consentirebbe di imparare. È anche esattamente il tipo di discriminazione zombifobica insensibile che qualsiasi democrazia compassionevole denuncerebbe come crimine di pensiero; allo stesso tempo aumenterebbe il budget pubblico per le persone con difficoltà vitali ed intraprenderebbe campagne di sensibilizzazione a favore di coloro che soffrono di sindrome da impulso cannibalistico involontario; affermerebbe la dignità dello stile di vita degli zombi nei programmi di istruzione superiore e garantirebbe quote negli spazi di lavoro per garantire che i non morti, mentre si trascinano, non siano vittime di datori di lavoro ossessionati dal profitto, incentrati sulle prestazioni o addirittura pro-esseri umani vivi e non riprogrammati.


Mentre si sviluppa l’illuminata tolleranza verso gli zombi grazie alla protezione da parte del mega-parassita democratico, un piccolo gruppo di reazionari, attenti agli effetti degli incentivi reali, solleva una questione banale: “Ti rendi conto che queste politiche portano inevitabilmente a una massiccia espansione della popolazione di zombi?”. Il vettore dominante della storia presuppone che tali fastidiose obiezioni siano marginalizzate, ignorate e, ove possibile, messe a tacere attraverso l’ostracismo sociale. Gli altri contrari alla zombificazione o mettono in sicurezza il suo seminterrato, mentre fanno scorta di cibo a lunga conservazione, munizioni e monete d’argento, oppure cercano di ottenere in fretta un secondo passaporto e iniziano a fare le valigie.

Se tutto questo sembra non essere ancorato alla concretezza storica, c’è un rimedio opportunamente attuale: un piccolo salto all’indietro fino alla Grecia. Come modello microcosmico per la morte dell’Occidente, che si svolge in tempo reale, la storia greca è ipnotica. Descrive un arco di 2.500 anni che è tutt’altro che ordinato, bensì irresistibilmente drammatico, dalla proto-democrazia all’apocalisse zombi compiuta. La sua virtù principale è che illustra perfettamente il meccanismo democratico portato all’estremo, separando gli individui e le popolazioni locali dalle conseguenze delle loro decisioni rimescolando il loro comportamento attraverso sistemi di ridistribuzione centralizzati su larga scala. Decidi tu cosa fare, ma poi vota sulle conseguenze. Come si potrebbe dire “no” a questo?

Non sorprende che in oltre 30 anni di adesione all’UE i greci abbiano collaborato con entusiasmo a un maxiprogetto di ingegneria sociale che elimina tutti i segnali sociali ad onde corte e reindirizza ila retroazione attraverso il grandioso circuito della solidarietà europea, assicurando che tutte le informazioni economiche rilevanti siano in rosso attraverso il pozzetto termostatico della Banca centrale europea. Più precisamente, ha cospirato con l ‘”Europa” per cancellare tutte le informazioni che potrebbero essere contenute nei tassi di interesse greci, disabilitando così di fatto tutte le conseguenze finanziarie sulle scelte di politica interna.

Questa è la democrazia, in una forma così consumata da sfidare la perfezione, dal momento che niente si conforma più esattamente alla “volontà generale” dell’abolizione per legge della realtà; nulla consegna la cicuta alla realtà in modo più efficace che accoppiare i tassi di interesse Teutonici con le spese dei Mediterranei Orientali. Vivete come Greci e pagate come Tedeschi; qualsiasi partito politico che non è riuscito a salire al potere in queste elezione merita di frugare gli scarti raccolti dagli avvoltoi nella natura selvaggia. È l’ultima follia, in quasi ogni senso immaginabile di quell’espressione. Cosa potrebbe andare storto?

Più precisamente, cosa è andato storto? Mencius Moldbug inizia i suoi scritti sulle Prenotazioni non Qualificate “Come Dawkins è stato preso di mira” (o subentrato da una “vulnerabilità sfruttabile”) con la definizione delle regole di progettazione per un ipotetico “parassita memetico ottimale” che sarebbe “il più virulento possibile. Sarà altamente contagioso, altamente morboso e altamente persistente”. Un virus davvero brutto. In confronto a questa super malattia ideologica, il monoteismo vestigiale deriso in The God Delusion è come un raffreddore moderatamente spiacevole. Quello che inizia come un armeggiare di memes astratti si conclude come una storia su vasta scala, nella modalità dell’illuminazione oscura:

Credo che il professor Dawkins non è solo un ateo Cristiano. È un ateo Protestante. E non è solo un ateo Protestante. È un ateo Calvinista. E non è solo un ateo Calvinista. È un ateo Anglo-Calvinista. In altre parole, può essere descritto anche come un ateo Puritano, un ateo Dissenziente, un ateo Non conformista, un ateo Evangelico, ecc.

Questa tassonomia cladistica fa risalire le origini intellettuali del professor Dawkins a circa 400 anni, all’epoca della guerra civile inglese. Fatta eccezione ovviamente per il tema dell’ateismo, il nucleo del professor Dawkins ha moltissimo in comune con il Ranter, Leveller, Digger, Quaker, i Quinti Monarchici o qualsiasi delle tradizioni dissenzienti inglesi più estreme fiorite durante l’interregno di Cromwell.

Francamente, questi tizi erano dei mostri. Fanatici maniacali. Qualsiasi pensatore inglese tradizionale del XVII, XVIII o XIX secolo, informato che questa tradizione (o il suo discendente moderno) è ora la denominazione Cristiana che domina il pianeta, lo considererebbe un segno di apocalisse imminente. Se sei sicuro che si sbagliano, sei più sicuro di me.

Fortunatamente, lo stesso Cromwell fu in confronto un moderato. Le sette estreme ultra-Puritane non hanno mai ottenuto parti importanti del potere sotto il Protettorato. Ancor più fortunatamente, Cromwell invecchiò e morì, e il Cromwellismo morì con lui. Il governo legittimo fu restaurato in UK, così come la Chiesa di Inghilterra, ed i Dissenzienti tornarono ad essere una frangia marginale. E francamente è stata una fottuta liberazione.

Tuttavia, non puoi tenere a bada un parassita efficiente. Una comunità di puritani fuggì in America e fondò le colonie teocratiche del New England.

Dopo le sue vittorie militari nella ribellione americana e nella guerra di secessione, il puritanesimo americano era sulla buona strada per il dominio del mondo. Le sue vittorie nella prima guerra mondiale, nella seconda guerra mondiale e nella guerra fredda hanno confermato la sua egemonia globale. Tutto il pensiero principale legittimo sulla Terra oggi discende dai puritani americani, e prima di loro dai dissenzienti inglesi.

Data la diffusione di questo “virus davvero brutto” al dominio del mondo, potrebbe sembrare strano scegliere figure secondarie come Dawkins, ma Moldbug sceglie il suo obiettivo per ragioni squisitamente strategiche. Moldbug si identifica con il darwinismo di Dawkins, con il suo ripudio intellettuale del teismo abramitico e con il suo ampio impegno per la razionalità scientifica. Eppure riconosce, in modo cruciale, che le facoltà critiche di Dawkins si spengono – improvvisamente e spesso in modo comico – nel punto in cui potrebbero mettere in pericolo in modo ancora maggiore il progressismo egemonico. In questo modo, Dawkins è fortemente indicativo. Il secolarismo militante è esso stesso una variante modernizzata del meta-meme abramitico, sul suo ramo tassonomico anglo-protestante e democratico radicale, la cui tradizione specifica è l’antitradizionalismo. Il clamoroso ateismo di The God Delusion rappresenta una finta protettiva e un costante aggiornamento della riforma religiosa, guidato da uno spirito di entusiasmo progressivo che supera l’empirismo e la ragione, mentre esemplifica un dogmatismo irritabile che rivaleggia con qualsiasi cosa si possa trovare in precedenti visioni religiose a tema divino.

Dawkins non è semplicemente un progressista moderno illuminato ed un democratico radicale, egli è uno scienziato dalle credenziali impressionanti, nello specifico un biologo e (quindi) un evoluzionista darwiniano. Il punto in cui tocca il limite del pensiero definito accettabile dal super-bug memetico è quindi abbastanza facile da prevedere. La sua tradizione ereditata di ultra-protestantesimo di bassa lega ha sostituito a Dio l’Uomo come oggetto dell’investimento spirituale, e proprio l'”Uomo” è stato l’oggetto nel processo di dissoluzione della ricerca darwiniana per oltre 150 anni. (Dato che so che sei una persona perbene, essendo arrivato così lontano con Moldbug probabilmente stai già borbottando sottovoce, “non menzionare la razza, non menzionare la razza, non menzionare la razza, per favore, oh per favore, in nome dello Zeitgeist e del caro dolce non-dio del progresso, non parlare della razza”…) … Ma Molbdug sta già citando Dawkins e Thomas Huxley … “in una competizione in cui ci si batte con i pensieri e non con i morsi. I posti più elevati nella gerarchia della civilizzazione non saranno sicuramente alla portata dei nostri cugini tenebrosi.” Dawkins li inquadra osservando: “Se Huxley fosse nato e fosse stato istruito ai nostri tempi, sarebbe stato il primo a vergognarsi con noi per i suoi sentimenti Vittoriani ed il suo tono untuoso. Li cito solo per illustrare come va avanti lo Zeitgeist”.

La situazione peggiora. Sembra che Moldbug tenga la mano di Huxley accarezzandogli il palmo con il dito. Questa sicuramente non è più una reazione libertaria vanilla: sta diventando seriamente oscura e spaventosa.

“In tutta serietà, quali sono le prove del fraternismo? Perché, esattamente, il professor Dawkins crede che tutti i neo ominidi nascano con lo stesso potenziale di sviluppo neurologico? Non lo dice. Forse pensa che sia ovvio”.

Qualunque sia l’opinione di ciascuno sui rispettivi meriti scientifici della diversità o uniformità biologica umana, è sicuramente fuori discussione che questa seconda ipotesi sia l’unica tollerata. Anche se il credo progressista-universalista sulla natura umana fosse vero, non trova sostegno in quanto vero, o considerato vero grazie ad un qualche processo che superi un qualche test per la razionalità scientifica critica. È accolto come dogma religioso, con tutta la passione e l’intensità che caratterizza gli elementi essenziali della fede; metterli in discussione non è questione di inesattezza scientifica, ma di quella che oggi chiamiamo scorrettezza politica, e un tempo conosciuta come eresia.

Sostenere questa posizione morale trascendente nei confronti del razzismo non è più razionale dell’adesione alla dottrina del peccato originale della quale è, in ogni caso, l’inconfondibile sostituto moderno. La differenza, ovviamente, è che il “peccato originale” è una dottrina tradizionale, sottoscritta da un’agguerrita coorte sociale, significativamente sottorappresentata tra gli intellettuali pubblici e le figure dei media, profondamente fuori moda nella cultura mondiale dominante e ampiamente criticata – se non derisa – senza alcuna supposizione immediata che chi la critica sostenga l’omicidio, il furto o l’adulterio. Mettere in discussione lo status del razzismo come peccato sociale supremo e determinante, d’altra parte, significa fronteggiare la condanna universale delle élite sociali e suscitare sospetti di crimini mentali che vanno dall’apologia della schiavitù alle fantasie di genocidio. Il razzismo è il male puro o assoluto, la cui sfera è l’infinito e l’eterno, o le profondità peccaminose incendiarie dell’anima iper protestante, più dei confini mondani dell’interazione civile, del realismo scientifico sociale o della legalità efficiente e proporzionale. La dissimmetria di affetto, sanzione e potere sociale grezzo che accompagnano le vecchie eresie e ciò che oggi le ha sostituite, una volta notate, è un indicatore fastidioso. Regna una nuova setta, e non è nemmeno particolarmente ben nascosta.

Eppure, anche per quelli più incalliti, la santificazione isterica del “pensiero razziale corretto” difficilmente è sufficiente a conferire alla democrazia radicale l’aura di profonda morbosità che Moldbug rileva. Ciò richiede un rapporto devozionale con lo Stato.

L’Illuminismo Oscuro, pt1. La direzione Neo Reazionaria per l’uscita. Nick Land

Traduzione della prima parte dell’opera “L’illuminismo Oscuro” di Nick Land. Link al PDF e traduzione in formato di testo in seguito. Buona lettura agli interessati

L’illuminismo non è solo uno stato, ma un evento ed un processo. Come la designazione di un periodo storico, concentrato nell’Europa del Nord nel 18-simo secolo, è uno dei principali candidati per il “vero nome” della modernità, catturandone l’origini e l’essenza (“Rinascimento” e “Rivoluzione Industriale” sono altri nomi). Tra “illuminismo” e “illuminismo progressivo” c’è solo una differenza elusiva, perché l’illuminazione ha i suoi tempi e si nutre di sé stessa, si auto-conferma, le sue rivelazioni sono “auto evidenti”; perché un “illuminismo oscuro” retrogrado o reazionario equivale quasi ad una contraddizione intrinseca. Illuminarsi, in questo senso storico, è riconoscere e quindi perseguire una luce guida.

Ci sono state epoche oscure, poi arrivò l’illuminismo. Chiaramente, il progresso si è dimostrato valido, offrendo non solo miglioramenti ma anche un modello. Inoltre, a differenza di un rinascimento, non c’è bisogno di un’illuminazione per ricordare ciò che è andato perduto od enfatizzare le attrazioni del ritorno. La conoscenza elementare dell’illuminismo è già storia dogmatica progressista vecchio stile (Whig History) in miniatura.


Una volta che certe verità illuminate sono state dimostrate, non si può tornare indietro e il conservatorismo è preventivamente condannato – predestinato al paradosso. F. A. Hayek, che rifiutava di definirsi conservatore, optò notoriamente per il termine “vecchio progressista” (Old Whig) che, come “liberale classico” (o l’ancora più melancolico “residuo”), accetta che il progresso non è più quello che era in passato. Che cosa potrebbe essere un Old Whig se non un progressista reazionario? E che cosa diavolo significa questo?

Ovviamente, molte persone pensano già di sapere che aspetto abbia il modernismo reazionario, e nel corso dell’attuale collasso negli anni ’30 le loro preoccupazioni non potranno che crescere. Fondamentalmente, è a cosa serve la parola “F” (flight, fuga), almeno nel suo utilizzo progressivo. Una fuga dalla democrazia in queste circostanze si conforma così perfettamente alle aspettative; essa sfugge a un riconoscimento specifico, apparendo semplicemente come un atavismo o la conferma di una terribile ripetizione.

Tuttavia, sta accadendo qualcosa, ed è – almeno in parte – qualcos’altro. Una pietra miliare è stata la discussione dell’aprile 2009 ospitata a Cato Unbound tra i pensatori libertari (tra cui Patri Friedman e Peter Thiel) in cui la disillusione per la direzione e le possibilità della politica democratica è stata espressa con insolita franchezza. Thiel ha sintetizzato la tendenza senza mezzi termini: “Non credo più che libertà e democrazia siano compatibili”


Ad Agosto 2011, Michael Lind ha postato una risposta democratica a Salon, riesumando qualcosa di molto sporco e maleodorante, queste le sue conclusioni.

<<La paura della democrazia da parte di libertari e liberali classici è giustificata. Il Libertarianesimo reale è incompatibile con la democrazia. La maggior parte dei libertari ha già chiarito quale fra le due opzioni preferisce. L’unica questione da risolvere resta: perché qualcuno dovrebbe prestare attenzione ai libertari?>>


Lind ed i “neoreazionari” sembrano essere ampiamente d’accordo sul fatto che la democrazia non è solo (o non è affatto) un sistema, ma è un vettore, con una direzione inequivocabile. Democrazia e “democrazia progressista” sono sinonimi indistinguibili dall’espansione dello Stato. Sebbene i governi di “estrema destra”, in rare occasioni, abbiano momentaneamente arrestato questo processo, il suo rovesciamento va oltre i limiti delle possibilità democratiche. Dal momento che vincere le elezioni è soprattutto una questione di acquisire voti e controllare gli organi di informazione della società (istruzione e media), essi non sono più resistenti alla corruzione dell’elettorato; un politico parsimonioso è sostanzialmente un politico incompetente, e la variante democratica del Darwinismo elimina velocemente dal suo pool genetico questi individui inadatti. Questa è una realtà che la sinistra applaude, la destra istituzionale accetta a denti stretti e contro cui la destra libertaria si è scagliata in modo inefficiente. Sempre più spesso, tuttavia, i libertari hanno smesso di preoccuparsi se qualcuno sta ‘prestando loro attenzione’ – hanno cercato qualcosa di completamente diverso: un’uscita. È strutturalmente inevitabile che la voce libertaria è soffocata in democrazia, e secondo Lind è giusto così. Sempre più libertari sono propensi a condividere. “Voce” è un concetto democratico esso stesso, che domina la sua storia. Deriva da Rousseau. Modella lo stato come una “rappresentazione della volontà popolare”, e farsi sentire significa più politica. Se il voto di masse di persone politicamente autorizzate ad esprimersi è un incubo che avvolge il mondo, aggiungersi al trambusto non aiuta. Ancora più di “Uguaglianza vs Libertà”, “Voce vs Uscita” è l’alternativa in aumento, e i libertari stanno optando per l’uscita senza voce. Patri Friedman ricorda “crediamo che il diritto di uscita libera è così importante che l’abbiamo chiamato l’Unico Diritto Umano Universale”. 

Per i neo reazionari radicali la democrazia non è semplicemente condannata, essa stessa si condanna. Fuggire da essa si avvicina ad un imperativo finale. La corrente sotterranea che spinge tale anti-politica è riconoscibilmente Hobbesiana, un coerente illuminismo oscuro, priva dal principio di ogni entusiasmo Rousseauiano per l’espressione popolare. Predisposti in ogni caso a percepire le masse “politicamente risvegliate” come una folla irrazionale ed ululante, concepiscono le dinamiche di democratizzazione come sostanzialmente degeneranti: esse consolidano ed esacerbano sistematicamente i vizi, i risentimenti e le carenze private portandoli al livello della criminalità e corruzione globale. Il politico democratico e l’elettorato sono legato insieme da in circuito di incitamento reciproco, in cui ognuna delle parti spinge l’altra ad eccessi sempre più spudorati di grida, cannibalismo rampante, fino a quando l’unica alternativa alle urla è essere mangiati.

Dove l’illuminismo progressista vede ideali politici, l’illuminismo oscuro vede appetiti. Esso accetta che i governi sono fatti di persone e che mangeranno per bene. Fissando le sue aspettative nel modo più ragionevole possibile, cerca solo di risparmiare alla civiltà una dissolutezza frenetica, rovinosa e golosa. Da Thomas Hobbes ad Hans-Herman Hoppe ed oltre, si chiede: Come si può impedire al potere sovrano, o almeno dissuaderlo, dal divorare la società? Trova che le soluzioni “democratiche” a questo problema siano, nel migliore delle ipotesi, “risibili”.
Hoppe sostiene una società anarcocapitalista basata sulla legge privata (private law society) ma fra la monarchia e la democrazia non ha alcuna esitazione (e la sua argomentazione è strettamente Hobbesiana).

<<Come un monopolista ereditario, un re considera il territorio e le persone sotto il suo comando come la sua proprietà personale e si occupa dello sfruttamento monopolistico della sua “proprietà”. In democrazia, il monopolio e lo sfruttamento monopolistico non scompaiono. Piuttosto, succede questo: invece di un re ed una nobiltà che considera la nazione come la sua proprietà privata, dei custodi temporanei ed intercambiabili esercitano cariche monopolistiche sulla nazione. I custodi non possiedono la nazione, ma finchè saranno al comando potranno usarli a vantaggio loro e dei loro protetti. Possiedono il loro uso corrente, l’usufrutto, ma non il suo capitale sociale. Questo non elimina lo sfruttamento. Al contrario, rende lo sfruttamento meno calcolato e portato avanti con poca o nessuna considerazione verso il capitale sociale. Lo sfruttamento diventa di breve termine ed il consumo di capitale sarà promosso sistematicamente.>>

Gli agenti politici investiti di autorità transitoria da sistemi democratici multipartitici hanno un incentivo schiacciante (e dimostrabilmente irresistibile) a saccheggiare la società con la massima rapidità e completezza possibile. Tutto ciò che trascurano di rubare – o che “lasciano sul tavolo” – è probabile che venga ereditato da successori politici che non sono solo scollegati, ma in realtà rivali, e che quindi ci si può aspettare che utilizzino tutte le risorse disponibili a scapito dei loro nemici. Qualunque cosa è lasciata indietro diventa un’arma nelle mani del tuo nemico.

Meglio quindi distruggere quello che non può essere rubato. Dalla prospettiva di un politico democratico, ogni tipo di bene sociale che non è appropriabile direttamente né attribuibile alla loro parte politica è puro spreco e non conta niente, mentre anche la più grave disgrazia sociale, finchè può essere attribuita ad una precedente amministrazione o rimandata in modo che sia la prossima amministrazione ad occuparsene, figura nei calcoli razionali come un’ovvia benedizione. I miglioramenti tecnico economici nel lungo termine e l’accumulazione di capitale sociale ad essa associata che costituivano il progresso sociale nel suo vecchio senso (Whig) non sono nell’interesse politico di nessuno. Una volta che la democrazia prospera, essi devono affrontare la minaccia di estinzione imminente.

La civiltà, come processo, è indistinguibile dalla diminuzione della preferenza temporale (o dalla diminuzione della preoccupazione per il presente rispetto al futuro). La democrazia, che sia in teoria che in evidenti fatti storici accentua la preferenza temporale fino al punto di una convulsa frenesia alimentare, è vicinissima ad una precisa negazione della civiltà comunque la si intenda, a meno che non ci sia un collasso sociale istantaneo in stile barbarie omicida o apocalisse zombie (collasso a cui alla fine porta). Mentre il virus democratico brucia nella società, abitudini e atteggiamenti faticosamente accumulati di investimenti lungimiranti, prudenziali, umani e industriali, vengono sostituiti da un consumismo sterile e orgiastico, dall’incontinenza finanziaria e da un circo politico da “reality show”. Domani il cibo potrebbe appartenere all’altra squadra, quindi è meglio mangiarlo tutto ora.

Winston Churchill, che nel suo stile neoreazionario ricordò che “la migliore argomentazione contro la democrazia è una conversazione di 5 minuti con l’elettore medio” è conosciuto meglio per aver detto che “la democrazia è la peggior forma di governo, a parte tutte le altre che sono state tentate”. Pur non ammettendolo esplicitamente che “Ok, la democrazia fa schifo (infatti, fa davvero schifo”), ma qual è l’alternativa?”, l’implicazione è ovvia. Il tenore generale di questa sensibilità è attraente per i conservatori moderni, perché è coerente con la loro accettazione ironica e disillusa di un incessante deterioramento della civiltà e con la relativa apprensione intellettuale che intende il capitalismo come un accordo sociale predefinito non appetitoso ma ineliminabile, che rimane dopo tutto catastrofico o le cui alternative poco pratiche sono state semplicemente scartate. L’economia di mercato, o questa comprensione, non è altro che una strategia spontanea di sopravvivenza che sorge fra le rovine di un mondo politicamente devastato. Le cose probabilmente peggioreranno per sempre, è così.

Quindi, qual è l’alternativa? (Non ha sicuramente senso guardare agli anni ’30 del ‘900). “Potete immaginare una società del 21-simo secolo post-democratica?  Qualcuno si potrà considerare in ripresa dalla democrazia, proprio come l’Europa dell’Est vede sé stessa come in ripresa dal Comunismo?”, si chiede il supremo Sith, Lord dei neoreazionari Mencius Moldbug. “Beh, suppongo di sì per uno di noi”.  La formazione di Moldbug ha influenze Austro-libertarie, ma è tutto finito. Come spiega:
<< I libertari non possono presentare una fotografia realistica di un mondo in cui la loro battaglia viene vinta e rimane vinta. Finiscono per cercare modi di spingere giù dalla collina un mondo in cui il percorso naturale dello Stato è quello di crescere. Questa prospettiva è Sisifea, vana fatica, ed è comprensibile il motivo per il quale attrae così pochi sostenitori>>

Il suo risveglio alla neoreazione deriva dal riconoscimento (Hobbesiano) che la sovranità non può essere eliminata, ingabbiata o controllata. L’utopia anarcocapitalista non può mai uscire dalla fantascienza, i poteri divisi si riuniranno come un Terminator in frantumi e le costituzioni hanno semplicemente l’autorità reale che un potere arbitrario permette loro di avere.

Lo stato non sta andando da nessuna parte perché – per coloro che lo gestiscono vale troppo per mollarlo e, in quanto istanza concentrata della sovranità nella società, nessuno può fargli fare nulla. Se lo stato non può essere eliminato, sostiene Moldbug, almeno può essere curato dalla malattia democratica (o da un cattivo governo sistematico e degenerativo), e il modo per farlo è formalizzarlo. Questo è un approccio che chiama “neo-cameralismo”.

<<Per un neocameralista, uno stato è un’azienda che possiede una nazione. Uno stato dovrebbe essere gestito, come ogni altra azienda, dividendone la proprietà in azioni negoziabili, ognuna delle quali produce una frazione precisa del profitto dello stato. (Uno stato amministrato bene è molto profittevole). Ogni azione ha un voto, e gli azionisti eleggono un consiglio, che elegge e licenzia managers. I clienti dell’azienda sono i suoi residenti. Uno stato profittevole neocameralista, come ogni azienda, servirà i suoi clienti con efficienza ed efficacia. Malgoverno significherebbe cattiva gestione.>>

In primis, è essenziale schiacciare il mito democratico secondo cui lo stato “appartenga” ai cittadini. Il punto del neocameralismo è dare il potere sovrano ai veri azionisti, non perpetuare bugie sentimentali sull’affrancamento delle masse. A meno che la proprietà dello stato non venga formalmente trasferita nelle mani dei suoi attuali governanti, la transizione neocamerale semplicemente non ci sarà apertamente, il potere resterà nell’ombra e la farsa democratica continuerà.



Quindi, in secondo luogo, la classe dirigente deve essere plausibilmente identificata. Deve essere nota subito, in contrasto con i principi Marxisti dell’analisi sociali, che questa non è la “borghesia capitalista”. Non può logicamente esserlo. Il potere della classe dirigente aziendale è già chiaramente formalizzato, in termini monetari, quindi l’identificazione del capitale con il potere politico è perfettamente ridondante. È necessario piuttosto chiedersi chi paga i capitalisti per i favori politici, quanto valgono potenzialmente questi favori e come viene distribuita l’autorità per concederli. Questo richiede, con un minimo di irritazione morale, che l’intero panorama sociale della corruzione politica (“lobbismo”) sia mappato esattamente e che i privilegi amministrativi, legislativi, giudiziari, dei media e accademici cui accedono tali tangenti siano convertiti in azioni fungibili. Nella misura in cui vale la pena corrompere gli elettori, non è necessario escluderli completamente da questo calcolo, sebbene la loro parte di sovranità sarà stimata appropriatamente come irrisoria. La conclusione di questo esercizio è la mappatura di un’entità governante che è quella che governa realmente il sistema politico democratico. Moldbug la chiama la Cattedrale.

La formalizzazione del potere politico, in terzo luogo, permette la possibilità di governo effettivo. Una volta che l’universo della corruzione democratica è convertito in una partecipazione azionaria (liberamente trasferibile), in un governo-azienda (gov-corp), i proprietari dello stato possono avviare un governo societario razionale, a partire dalla nomina di un amministratore delegato. Come in ogni azienda, gli interessi dello stato sono ora precisamente formalizzati come la massimizzazione del valore degli azionisti nel lungo periodo. Non c’è più alcuna necessità per i residenti (i clienti) di avere alcun interesse in una qualche forma di politica. Infatti, farlo significherebbe mostrare inclinazioni semi-criminali. Se il governo-azienda non fornisce un valore accettabile per le sue tasse (affitto di sovranità) allora essi possono informare il suo servizio clienti e, se necessario, diventare i clienti di qualcun altro. Il governo-azienda si concentrerebbe sulla gestione di un paese efficiente, attrattivo, vitale, pulito e sicuro, in grado di attirare i clienti. Nessuna voce, libera uscita.

<<Anche se un approccio completamente neocameralista non è mai stato tentato, il suo equivalente storico più vicino si trova nella tradizione del 18-simo secolo di assolutismo illuminato rappresentato da Federico il Grande, e dalla tradizione non democratica del 21-simo secolo presente in frammenti perduto dell’Impero Britannico come Hong Kong, Singapore e Dubai. Questi stati sembrano dare una grande qualità di servizi ai loro cittadini, senza alcuna democrazia significativa. Hanno pochissima criminalità ed un alto livello di libertà economica e personale. Tendono ad essere abbastanza prosperi. Sono deboli solo dal punto di vista della libertà politica, e la libertà politica non è importante nella definizione di quando un governo è stabile ed efficace>>.

Nell’antichità classica Europea, la democrazia era riconosciuta come una fase ricorrente dello sviluppo politico ciclico, sostanzialmente di natura decadente e preliminare alla tirannia. Oggi questa comprensione classica è completamente persa e sostituita da un’ideologia democratica globale, del tutto priva di autoriflessione critica, che si afferma non come una tesi socio-scientifica credibile, o anche come un’aspirazione popolare spontanea, ma piuttosto come un credo religioso, di una tipologia specifica, storicamente identificabile:


<<… una tradizione che chiamo Universalismo, che è una setta cristiana non teista. Altre etichette usate oggi per questa stessa tradizione, più o meno sinonimi, sono progressismo, multiculturalismo, liberalismo, umanesimo, sinistra, correttezza politica e simili. … L’universalismo è il ramo moderno dominante del cristianesimo calvinista; si è evoluto dalla tradizione inglese dissidente o puritana attraverso i movimenti unitario, trascendentalista e progressista. La sua macchia di radice ancestrale include anche alcuni rametti laterali che sono abbastanza importanti da nominare ma i cui antenati cristiani sono leggermente meglio nascosti, come la laicità di Rousseau, l’utilitarismo di Bentham, il giudaismo riformato, il positivismo comtiano, l’idealismo tedesco, il socialismo scientifico marxista, l’esistenzialismo sartriano, heideggeriano postmodernismo, ecc, ecc, ecc … L’universalismo, secondo me, è meglio descritto come un culto misterioso del potere. … È difficile immaginare l’universalismo senza lo Stato quanto la malaria senza la zanzara. … Il punto è che questa cosa, comunque tu voglia chiamarla, ha almeno 200 anni e probabilmente più di 500. È fondamentalmente la Riforma stessa. … E anche solo avvicinarsi e denunciarlo come malvagio ha le stesse probabilità di funzionare quanto citare in giudizio Shub-Niggurath (divinità inventata da Lovecraft, ndt) in un tribunale per controversie di modesta entità.>>

Comprendere l’emergere della nostra situazione contemporanea, caratterizzata da un’espansione inarrestabile e totalizzante dello stato, dalla proliferazione di falsi “diritti umani positivi” (rivendicazioni sulle risorse altrui sostenute da burocrazie coercitive), dal denaro politicizzato, da sconsiderate “guerre evangeliche per la democrazia” , dal controllo completo del pensiero in difesa del dogma universalistico (accompagnato dal degrado della scienza in una funzione di pubbliche relazioni del governo), è necessario chiedersi come il Massachusetts sia arrivato a conquistare il mondo, come fa Moldbug. Con ogni anno che passa, l’ideale internazionale di una sana governance finsce per avvicinarsi sempre di più agli standard stabiliti dai dipartimenti dei Grievance Studies delle università del New England. Questa è la divina provvidenza dei ranters e dei livellatori, elevata a teleologia planetaria e consolidata come il regno della Cattedrale. La cattedrale ha sostituito il suo vangelo a tutto ciò che abbiamo mai saputo. Considera solo le preoccupazioni espresse dai padri fondatori dell’America.

La democrazia non è altro che la regola della plebaglia, dove il 51% delle persone può portare via i diritto all’altro 49% – Thomas Jefferson


La democrazia è due lupi ed un agnello che votano su cosa devono mangiare a pranzo. La libertà è un agnello ben armato che contesti il voto – Benjamin Franklin


La democrazia non dura mai a lungo. Presto si consuma, si esaurisce e si suicida. Non c’è mai stata una democrazia che non si è suicidata –  John Adams

Le democrazie sono sempre state teatri di turbolenze e contese; sono incompatibili con la sicurezza personale o con i diritti di proprietà; e in generale sono stati tanto brevi nella loro vita quanto violente nella loro morte – James Madison

Siamo un governo repubblicano, la vera libertà non si trova mai nel dispotismo o negli estremi della democrazia… è stato osservato che una democrazia pura, se fosse praticabile, sarebbe il governo più perfetto. L’esperienza ha dimostrato che nessuna posizione è più falsa di questa. Le antiche democrazie in cui le persone stesse deliberavano non possedevano mai una buona caratteristica di governo. Il loro stesso carattere era la tirannia – Alexander Hamilton.

Restare Umani, Riprendersi Tutto, Guerra Totale

E’ passato oltre un anno dai primi provvedimenti di carcerazione di massa e tanti relatori in varie zone della repubblica italiana hanno detto quanto è sbagliato tutto questo.

Altri hanno parlato della questione dal punto di vista medico, parlando di protocolli sbagliati, cure negate, mascherine e tante altre cose che però a mio avviso sono secondarie. Sì, sono secondarie perchè non è la gravità o meno della malattia a giustificare misure più o meno restrittive. Malattia e Morte sono sempre esistiti, l’essere umano ha comprensibilmente paura di esse ma la Malattia deve restare nel campo della medicina e la Morte nel campo dei lutti personali. Non è mai giustificabile, nemmeno se tornasse la febbre spagnola o la peste nera, trasformare il mondo in un ospedale a cielo aperto nella vana speranza di combattere contro la natura.

Uomo contro Natura, legge degli Umani contro legge della Natura. Diversi avvocati, fra cui l’ottimo Fusillo, prestano le loro competenze alla causa della libertà individuale, tentando di combattere per vie legali, appellandosi alla legge degli Umani contro altre leggi degli Umani che però sono in contrasto con una legge degli Umani di grado superiore. Costituzione, leggi, dl, dpcm, codice di Norimberga, convenzione di Oviedo, CEDU, corte dell’AJA, corti penali o civili nazionali o internazionali che non conosco. Diversi gradi, diversi livelli di leggi degli Umani. Fusillo ed altri avvocati le conoscono, sono competenti, è il loro lavoro, Onore e Rispetto per tutti gli avvocati che assistono chi ha bisogno perchè ha preso una multa, perchè non vuole vaccinarsi, e che ricorrono ai gradi superiori della Legge degli Uomini nella speranza di fare inceppare la macchina repressiva statale, di rallentarne il funzionamento, di sabotarla dall’interno. Fanno bene, esistono queste armi, le sanno usare e vanno usate finchè esistono. Ma, mai dimenticarlo, si tratta di leggi degli Umani. La costituzione è un pezzo di carta, la convenzione di Oviedo è un pezzo di carta, le leggi degli Umani sono pezzi di carta, e se gli Umani sono pezzi di Merda possono stracciare quei pezzi di Carta e scriverne altri che sono peggiori. Cambiano le regole, gli avvocati studiano, le leve per sabotare la macchina repressiva diminuiscono, o gli avvocati ne trovano altre. Lasciamoli lavorare, ma pensiamo al resto.

L’obbligo di girare con una pezza in faccia, il Distanziamento Sociale imposto, tutta la cosiddetta Nuova Normalità è un Abominio. Ogni punto di partenza per la dissidenza al Regime Sanitario deve partire dal totale rifiuto della Nuova Normalità in ogni sua forma. A prescindere da quale sia il virus e quanto sia pericoloso. La Nuova Normalità è schiavitù. La Nuova Normalità non è vita, una vita da Nuovo Normale non è degna di essere vissuta. E se la Legge degli Umani, a qualunque livello, impone la Nuova Normalità, Vaffanculo agli Umani e alle loro Leggi. Conta solo la Legge Naturale, Libertà Totale + Principio di Non Aggressione. Ogni legge degli Umani che vada contro questi principi è un Abominio, e più va contro questi principi maggiore è l’Abominio da essa rappresentata. 

Noi siamo Esseri Umani, restiamo Umani, se accettiamo la Nuova Normalità diventiamo Subumani. Ognuno prima delle restrizioni aveva una vita, delle passioni, viaggi, concerti, locali, discoteche, amici, attività culturali, sport, qualunque cosa, tutto quello che ora le autorità definiscono “non essenziali” e sacrificabili sull’altare di quel feticcio inesistente chiamato “salute pubblica”, della famiglia dei feticci inesistenti chiamati genericamente “bene comune”. Una vita senza quello che è “non essenziale”, che si limiti a mangiare, dormire e lavorare è una vita da Schiavi. Accettarlo senza combattere è da Subumani. Giustificare chi ci ha tolto il diritto alle proprie passioni significa diventare Subumani.

Siamo circondati dai Subumani. A lavoro, a scuola, persino in famiglia o nella propria cerchia di amici/conoscenti. Essi esistono e sono sinceramente impauriti dal virus o comunque ritengono giustificabili tutte queste rinunce. La loro vicinanza è dannosa per il nostro benessere psicofisico. Escluderli il più possibile dalle nostre vite e passare più tempo possibile con gli Esseri Umani è fondamentale per il nostro benessere psicofisico e per la nostra Salute Privata. Anche fra Esseri Umani, per quanto possibile, evitiamo di ammorbarci l’anima l’un l’altro raccontandoci cose che già sappiamo, dicendo di quanto sono brutti e cattivi i pianificatori centrali e le loro insulse Leggi degli Umani. Siamo costruttivi, ribelliamoci.

Ribelliamoci, come? Vivendo da Esseri Umani Normali, non da Subumani che accettano la Nuova Normalità. Salutiamoci stringendoci la mano, baciandosi o abbracciandosi, non con grotteschi saluti di regime col gomito o con la mano sul cuore. Parliamoci guardandoci in faccia e senza lo schermo di quello squallido simbolo religioso e disumanizzante chiamato Mascherina. Ognuno secondo il proprio coraggio, disobbedisca e si prenda il rischio di qualche multa. I Combattenti del passato per ogni causa, giusta o sbagliata, hanno subito incarcerazioni, umiliazioni, torture, in alcuni casi hanno pagato con la vita, e il loro sacrificio è stato Esempio per le loro Gangs, per i loro popoli e per i loro seguaci.

Siamo diventati così vigliacchi da avere paura di una multa? Siamo diventati così vigliacchi da avere paura di perdere il lavoro? Siamo diventati così vigliacchi da avere paura di diventare poveri? Certo, meglio occupati che disoccupati, meglio benestanti che poveri, ovvio. Ma meglio disoccupati e poveri che morti, giusto? MEGLIO MORTI CHE SCHIAVI, tutti lo dicono, certo. A maggior ragione, MEGLIO DISOCCUPATI E POVERI CHE SCHIAVI. Se siete obbligati non volete fare un vaccino non lo fate, anche se con gli avvocati vi dice male e vi sospendono a lavoro; la dignità vale più del reddito e delle proprie prospettive economiche. Dobbiamo assicurare la nostra esistenza di Esseri Umani ed un futuro da Esseri Umani delle prossime generazioni. Se insegnate ai vostri figli che la libertà personale può essere sacrificata sull’altare della sicurezza economica gli insegnerete a vivere da Schiavi.

Molti protestano per motivi economici, perchè vogliono riaprire le loro attività, e hanno ragione. Meglio occupati che disoccupati e meglio benestanti che poveri. Hanno ragione e noi li supportiamo se aprono disobbedendo, la barricata è la stessa. Ma la Guerra è per la Libertà Individuale, non per il Reddito dei Mercanti. Niente in contrario al reddito dei Mercanti, io voglio la tua roba, tu vendi, io compro e siamo tutti contenti. Con la Libertà Individuale il Reddito dei Mercanti che vendono roba buona è salvo. Potrebbe non essere però vero viceversa. Alcuni che oggi protestano per il Reddito potrebbero accettare compromessi per disperazione e per sopravvivenza, le “aperture in sicurezza anche con protocolli più rigidi”, la richiesta di documenti ai clienti per il tracciamento, l’obbligo di un’app o del passaporto vaccinale, pagare solo con carta e non in contanti, gli orribili divisori in plexiglass, i braccialetti distanziatori che vibrano, tante altre cose che forse ci saranno, o forse no, forse qualcuno accetterà, o forse no, non lo so. Comprendo le difficoltà economiche ma se qualcuno cederà per disperazione la barricata non sarà più la stessa. Chi mette il suo reddito prima della mia libertà indiduale ha cambiato bandiera.

Poi che cosa vuol dire “aprire in sicurezza?” Se vado al bar o al ristorante non ho nessun problema a mangiare in un tavolo anche se siamo in 8. Non me ne frega niente se il cameriere ha la mascherina, o se misurano la febbre all’ingresso, o se mettono l’amuchina all’ingresso. Quando vorrò la sicurezza prenderò una corda e mi impiccherò, una volta morto finirò in una bara, e quello è il posto più sicuro. Ogni nostra azione è un rischio, la Sicurezza è solo un altro feticcio.

Aprire tutto, senza alcun protocollo di scienziati al soldo della macchina repressiva che si sentono importanti; non solo bar e ristoranti, anche palestre, piscine, centri sportivi, stadi, sale concerti, discoteche. Sì, le discoteche e le sale concerti, quelle dove centinaia di persone stavano tutte addosso alle altre, dove con gli sbalzi di temperatura d’inverno tornavi alle 4 del mattino con la tosse, e nessuno si spaventava. Ci hanno tolto tante cose, bisogna RIPRENDERSI TUTTO. Ad ogni costo.

Questa è la TERZA GUERRA MONDIALE, perchè non è che se vai all’estero le cose sono troppo diverse. La guerra dichiarata dalle Autorità agli individui, dai Sovrani ai propri sudditi. Non è una guerra convenzionale, con sangue per le strade, morti e mutilati, è una guerra psicologica, meno cruenta ma ugualmente Infame. La polizia e le cosiddette forze dell’ordine non è altro che l’esercito del Nemico. Certo, qualcuno troverà questo assurdo, ma se ricevono ordini eseguono, è il loro lavoro. Anche se non li condividono, perchè hanno paura di perdere il lavoro. Non fidatevi dei loro comunicati che dicono di essere stufi di multare. I fatti dicono che continuano a farlo. Continuano ad obbedire allo stato di cui portano fieramente la bandiera sulla loro divisa, continuano ad obbedire al loro padrone che li nutre con quello che ci toglie. Non morderanno mai la sua mano. Certo, non sparano, fermano, multano, scrivono verbali, a volte manganellano. Ma chi vi dice che in futuro non spareranno? Se questi saranno gli ordini, spareranno. Tortureranno. Uccideranno. E potrebbero non esserci più le varie “garanzie costituzionali da stato di diritto” che, almeno nella forma, oggi sussistono. Lo faranno a te, al tuo amico, a tua madre, a tua moglie, a tuo figlio, sulla folla. Non dico che accadrà, nè quando, spero di no, ma chi può escluderlo in maniera assoluta? Avreste mai pensato nel 2019 di arrivare a questo punto? Le cose possono peggiorare in fretta.

Sono tempi duri e bisogna essere forti, perchè le persone scelgono i cavalli forti e non i cavalli deboli. Forti e pronti a tutto, pronti a sopportare psicologicamente qualunque tipo di vessazione, anche peggiore di queste, e a disobbedire il più possibile, combattere, quali che siano le conseguenze. Siate forti per voi, per le persone a voi vicine e per tutti gli individui che vogliono Restare Umani. La Von Der Leyen ha detto di prepararsi ad un’era di pandemie. Quindi se e quando le autorità decideranno che questa emergenza sarà finita non fatevi illusioni. Ci sarà una tregua di qualche mese, anno o lustro, non so quanto, ma poi ricomincerà il circo. E se il nuovo virus avrà due punti percentuali di mortalità in più sarete ancora da questa parte? Forse sì, forse no, non lo so, si vedrà

Riprendersi tutto. Le autorità ci hanno dichiarato Guerra, siamo in Guerra. Una Guerra senza tregua e con un nemico che ci vuole Annientare come Esseri Umani e trasformarci in Schiavi Subumani. Nessuna Resa, difesa ad oltranza. Guerra Totale. Senza violenza e senza armi da fuoco, ma difesa ad oltranza e Guerra Totale. Contro autorità e collaborazionisti. Restare Umani o Morire.

Restrizioni covid, questioni lavorativo/economiche e libertà individuale

In questi ultimi mesi in Italia ci sono state varie proteste contro le restrizioni covid da parte di varie categorie particolarmente colpite, come baristi, ristoratori, gestori di palestre, mondo della cultura, mondo dello sport in generale, liberi professionisti, in generale lavoratori colpiti nel portafoglio, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni.

Abbiamo supportato, moralmente o fisicamente, le loro istanze, turandoci in parte il naso anche davanti agli slogan di qualcuno che diceva “chiudici ma dacci i ristori” o “apriamo in sicurezza” perchè nel variegato ambiente del mondo anti-restrizioni covid c’è letteralmente di tutto dal punto di vista ideologico; l’unica cosa in comune è il comprensibile disagio per questa situazione, il naturale istinto di sopravvivenza e la legittima paura della rovina economica per sè stessi e per le proprie famiglie.

In questa fase delicata non bisogna fare gli schizzinosi ed i settari e quindi è giusto percorrere la strada insieme con chiunque sia contrario alle restrizioni, ma già da ora si devono fare alcuni distinguo ed alcune considerazioni. C’è la questione economico/lavorativa e la questione delle libertà individuali. Le due questioni sono ovviamente legate e correlate, ma sono questioni distinte che purtroppo non sempre vanno a braccetto.

Ad esempio, chi ragiona col “tu ci chiudi tu ci paghi”, di fatto giustifica le chiusure, si lamenta solo che lo stato non gli da i soldi. Se avessero fatto come in Germania ed UK, bar e ristoranti chiusi ma con ristori consistenti, questi tizi del “tu ci chiudi tu ci paghi” non avrebbero nulla da ridire, e magari in alcuni casi entrerebbero nella schiera dei cosiddetti “infami da balcone”.

Altro esempio, i vari “apriamo in sicurezza”. Ristoranti, palestre, piscine ecc che ad Ottobre, giustamente secondo la loro logica, si erano lamentate dicendo “ma come, abbiamo sanificato, registrato i clienti, rispettato i protocolli, investito in plexiglass per lavorare in sicurezza e adesso ci chiudete? No, non va bene, apriamo in sicurezza, con distanziamento, mascherine e tavoli da 4 persone massimo, mascherina mentre ci si sposta da un attrezzo e l’altro e divieto di usare gli spogliatoi ecc”. Comprensibile, seguendo la logica emergenziale perchè non poter lavorare se si seguono le regole anti contagio? Ma anche qui, se hai accettato moralmente le stupide regole come la mascherina quando ci si alza dal tavolo, il distanziamento obbligatorio e il numero massimo di persone nel locale o per tavolo, hai di fatto accettato anche le altre limitazioni. Perchè se “c’è una pandemia”, ci credi e dai ragione all’autorità che ti limita l’attività, poi devi accettare anche il passo successivo perchè “la pandemia corre e i contagi crescono”. (Tralascio il fatto che diversi di questi che pubblicamente dicono “apriamo in sicurezza” in realtà non credono alla narrativa emergenziale, non sono attacchi personali ma ragionamenti generali logici).

Altro esempio, a mio avviso il più importante perchè non ancora presente, dato che si tratterà di una fase futura, verosimilmente a quando tutti quelli che vorranno vaccinarsi l’avranno fatto (sembra Luglio/Settembre). Giorni fa il ministro del turismo Garavaglia, leghista, si era espresso a favore del passaporto vaccinale come strumento per permettere di viaggiare e fare ripartire il settore. Dichiarazioni simili, in Italia, in UE ed in tutto il mondo occidentale (con Israele come avanguardia pratica dato che lì esiste già una cosa simile) sono state fatte da diversi esponenti politici di ogni orientamento. Probabilmente quando ci saranno vaccini sufficienti a coprire tutta la popolazione italiana, ci sarà un dpcm, DL ecc che permetterà alcune attività solamente a chi è in possesso di certificato di vaccinazione, PCR negativo, “patente di immunità” ed altre amenità simili.

Cosa faranno allora i gestori di attività economiche in ginocchio? Si presteranno a fare i Kapo dello stato verificando che i loro clienti potenziali siano in possesso del certificato o lasceranno correre? Faranno entrare tutti in sfregio alle regole o, da bravi schiavi paurosi, lasceranno fuori chi non ha il pezzo di carta giusto? Dipende, alcuni faranno in un modo, altri nell’altro. Nel periodo dell’apertura dei locali, c’era chi lasciava correre e chi invece rompeva le balle per la mascherina, le distanze ecc. Sarà così anche in futuro se ci sarà qualcosa di simile.
Probabilmente molti, anche non per convinzione ma per quieto vivere e paura di controlli, saranno ligi alle regole. Diranno che tanto ormai il 70, l’80, il 90% è vaccinato, loro i clienti li hanno, e per gli altri “cazzi loro, che si vaccinino, non voglio problemi”. I non vaccinati andranno in posti più permissivi, magari con i loro amici vaccinati ma tolleranti (non ce lo vedo il Kebabbaro o il baretto cinese a chiedere documenti a chi entra a farsi una birra, nè tantomeno i gestori di concerti underground di nicchie alternative), praticamente si creeranno due classi di cittadini.

La domanda giusta comunque in generale è: quanti di quelli che ora protestano lo fanno solo per preoccupazioni economiche e quanti anche (o principalmente) per una questione di libertà individuale? Quanti di quelli che protestano condividono moralmente il rispetto di regole meno restrittive ma limitanti per le loro attività (come la chiusura ad una certa ora, regole di comportamento indegne e numero massimo di avventori)? Soprattutto quanti, in un futuro di riaperture condizionate solo per chi ha le carte in regola, si presterebbero a fare il lavoro degli sbirri escludendo dai loro locali chi non ha le carte in regola? Probabilmente molti, obtorto collo, si piegherebbero a tutto questo per evitare rischi e sperando di risollevare economicamente sè stessi e le proprie attività. Legittimo ed istintivo, ma sbagliato. Perchè in un contesto di piena libertà individuale senza restrizioni, anche le loro attività ne beneficerebbero. Viceversa, senza le libertà individuali le loro attività non sono al sicuro in quanto basta una nuova “variante” o un “aumento dei contagi” ad affossarli nuovamente per decisione del pianificatore centrale.

In ogni caso chi pensa prima al suo tornaconto economico che alla libertà individuale ha la mentalità da schiavo e, nel medio termine, non può essere nè amico nè alleato. Qui non si tratta di salvare l’attività del barista, del ristoratore, del centro estetico, della palestra ecc, qui si tratta della difesa di diritti individuali che non sono sanciti dalla fantomatica “costituzione più bella del mondo” (che, banalmente, è un pezzo di carta che può essere modificato o sostituito) ma che esistono nella natura umana. Poi se il pizzaiolo, il proprietario di pub ecc chiude e diventa un senzatetto ci dispiace, ma non è questo il punto principale, questa è solo una delle tante conseguenze sgradite della perdita di libertà individuale.

Quindi, ben vengano le proteste, ben vengano gli #IoApro, ben vengano i gestori disobbedienti, ma la battaglia non è (solo) per loro, è per tutti gli individui, compresi i disprezzati disoccupati cronici fancazzisti che vogliono spendere i sussidi al bar o in discoteca.

Rigettare tutta la narrazione emergenziale, riprendersi la normalità al 100%, togliersi la mascherina, praticare la Vicinanza Antisociale (antisociale per i criteri attuali) invece che quell’abominio del distanziamento sociale, riaprire tutto, comprese le discoteche con tutti ammassati e gli stadi per i concerti/carnaio di Vasco Rossi. Rigettare tutto. Malattia e morte sono sempre esistite ed esisteranno sempre, riprendere a relegarle all’ambito dei lutti personali e della gestione sanitaria. Rigettare il dogma religioso nato nel 2020 secondo cui la malattia di alcuni debba implicare la perdita di libertà per tutti.

In questo articolo non parlo delle solite cose mediche sul covid che si leggono da aree dissidenti, della bassa mortalità, dell’età media dei morti, della questione “morti con covid”, degli asintomatici, delle cure domiciliari, dell’utilità o meno dei vaccini. Non mi interessano e temo sia addirittura fuorivante metterla sul piano “medico”, semplicemente perchè già il metterla sul piano medico significa ammettere che esista un problema eccezionale che come tale va affrontato, legittimando quindi le basi di questo dogma religioso che a mio avviso va negato al 100%.

I Neri secondo Thomas Jefferson

Thomas Jefferson in “Note sullo stato della Virginia” (1787) usò contro la liberazione degli schiavi le stesse due argomentazioni che i bianchi usarono in seguito contro la fine delle leggi Jim Crow:

1. Guerra Razziale:

  • Pregiudizi radicati da parte dei Bianchi;
  • 10.000 ricordi, da parte dei neri, delle offese che hanno subito;
  • Nuove provocazioni;
  • La vera distinzione che la natura ha fatto;
  • Inoltre molte alter circostanze ci divideranno in due partiti e produrranno disordini che probabilmente non finiranno mai se non con lo sterminio dell’una o dell’altra razza.

2. Mescolanza razziale:

Fra I romani, l’emancipazione richiedeva solo uno sforzo. Lo schiavo, una volta liberato, poteva mescolarsi senza macchiare il sangue del suo padrone. Nel nostro caso, abbiamo bisogno di una seconda regola, nuova nella storia. Quando liberato, deve essere espulso perchè non ci sia il rischio della mescolanza razziale.

Paragona I Bianchi ai Neri. Alcuni esempi:

I Neri sono brutti:

  • I bianchi hanno “capelli fluenti, una simmetria della forma più elegante”.
  • Persino gli uomini neri preferiscono le donne bianche alle loro, proprio come gli orango preferiscono le donne nere alle loro.
    I Neri puzzano:

Secernono meno dai reni e più dalle ghiandole della pelle, il che conferisce loro un odore molto forte e sgradevole.
I Neri amano maggiormente il sesso ma amano meno intensamente:
Sono più focosi con la loro donna: ma l’amore sembra loro più un desiderio di piacere, che una tenera miscela delicata di sentimento e fisicità.

I neri soffrono meno profondamente.

Quelle innumerevoli afflizioni, che fanno dubitare che il cielo ci abbia dato la vita nella misericordia o nell’ira, sono meno sentite e presto dimenticate.
I Neri sono migliori nella musica, ma:

Deve ancora essere dimostrato che saranno alla pari per quanto riguarda la composizione di una serie più ampia di melodie, o di armonie complicate.

I Neri sono coraggiosi, ma:

Questo forse deriva da una mancanza di accortezza, che impedisce loro di vedere un pericolo finché non si presenti.
Intelligenza dei Neri:

Per quanto riguarda la memoria sono uguali ai bianchi;
Per quanto riguarda la ragione sono molto inferiori; credo che difficilmente se ne troverebbe qualcuno in grado di comprendere le indagini di Euclide; per quanto riguarda l’immaginazione sono noiosi, anomali, senza gusto.
Jefferson li paragona con gli schiavi bianchi di Roma che, nonostante vivessero in condizioni peggiori, hanno prodotto grandi pensatori e scrittori, come Terenzio, Epictetus e Fedro. A differenza dei neri.
 

I neri hanno buone caratteristiche morali. Sì. Tralasciando la loro mancanza di rispetto delle leggi sulla proprietà, che è comprensibile, esse sono:
numerosi esempi dell’integrità più rigida e, come molti fra i loro padroni meglio istruiti, di benevolenza, gratitudine e incrollabile fedeltà.Per concludere egli afferma che serviva uno studio più approfondito, così:

E’ quindi solo un sospetto, ma credo che i neri siano originariamente una razza diversa, o resa diversa dal tempo e dalle circostanze, e che siano inferiori ai bianchi nelle qualità sia del corpo che della mente. … Questa sfortunata differenza di colore, e forse di capacità, è un grosso ostacolo all’emancipazione di queste persone.

‼️DISCORSO DI R. F. KENNEDY JR a BERLINO, 29 Agosto 2020.‼️

Negli Stati Uniti i giornali dicono che sono venuto qui per parlare con 5.000 nazisti.
E domani lo confermeranno esattamente: Che ho parlato con 83.500.000 nazisti.
Quando guardo nella folla interminabile tedesca di oggi, vedo invece proprio l’opposto del nazisti guerrafondai, ma vedo Persone che vogliono un governo diverso, persone che vogliono leader che non mentano loro.
Non vogliamo piu’ leader che facciano o scrivano indiscriminatamente le regole o lo facciano solo per mentire o solo per mantenere la nostra, Vogliamo politici che si preoccupino della salute dei nostri figli e non del profitto della lobby farmaceutica e del proprio profitto – questo è l’opposto del nazismo.

Vedo qui persone di tutte le nazioni del Mondo, con tutti i vari colori di pelle, vedo persone che hanno a cuore l’umanità, che sono qui per la salute dei loro figli e per la libertà e la democrazia.

I governi amano e abbracciano il sistema “pandemie – e le spalleggiano per le stesse ragioni per cui amano la guerra, perché permette loro di mettere in atto meccanismi di controllo che altrimenti i popoli, non accetteremmo mai. Queste sono istituzioni, meccanismi che richiedono la nostra sudditanza. E ora sappiamo che persone come Bill Gates e Anthony Fauci hanno pianificato questa pandemia per decenni, che ora hanno portato su di noi. Ma ora sappiamo che non possono nemmeno spiegare cos’è la pandemia. … inventano i numeri, inventano una pandemia per farci entrare nella paura. Inventano questi numeri che leggiamo sui giornali, guardiamo in televisione – e quando vediamo questi numeri, ci spaventiamo.
Non hanno nemmeno un test PCR affidabile. Quello in cui sono bravi è creare paura.
All’epoca lei chiese a Hermann Göhring come la gente segue i nazisti. Diceva: Molto semplice, non ha niente a che vedere con il nazismo. Lo si può fare nel socialismo, nel comunismo, nella democrazia. È la natura umana. Dobbiamo solo far paura alla gente e poi loro ci seguono.
Cinquant’anni fa, mio zio J.F. Kennedy venne a Berlino. Berlino era il fronte contro il totalitarismo. E oggi è di nuovo così: Berlino è il fronte contro il totalitarismo. Ed è per questo che oggi ripeto con orgoglio: sono un berlinese. ….
E vorrei dire un’altra cosa: non avete fatto un buon lavoro per proteggere la salute della gente. Ma hanno fatto un ‘buon lavoro’ per portare il 5G nelle nostre comunità. E hanno creato l’inizio di una moneta digitale – e questo è l’inizio della schiavitù. Perché quando i vostri conti bancari controllano il vostro comportamento.
Vediamo tutti gli spot pubblicitari in televisione che dicono: il 5G sta entrando nelle vostre comunità. E dicono che il 5G sarà portato ovunque, che renderà la nostra vita molto migliore. E il pericolo è che accettiamo solo il 5G. E solo perché possiamo scaricare un video in 5 secondi invece che in 16 secondi E stanno spendendo miliardi di dollari per 5G. Il motivo è la raccolta e il controllo dei dati. È per Bill Gates, Zuckerberg e Lisa… non per noi. Con i suoi satelliti, Bill Gates può monitorare ogni centimetro quadrato del globo. E lo usano per spiarci con il riconoscimento facciale. Tutti questi dispositivi intelligenti – non sono per noi, ma solo per la sorveglianza e la raccolta dati.
Questa pandemia spetta all’élite dettare quello che vogliono che facciamo. Stanno usando la pandemia per monitorare, controllarci. Lo usano per trasferire l’intera ricchezza della popolazione a una manciata di elite e ci impoveriscono.
L’unica cosa tra i nostri figli e loro è questa gente che è venuta a Berlino. E noi li chiamiamo: Non avrete la nostra libertà, non avrete i nostri figli e noi salveremo la nostra democrazia.